Una fetta estesa della popolazione mondiale soffre di disturbi alimentari che frequentemente compaiono in tenera età. Alcuni sono più conosciuti e diffusi e da tempo sono oggetto di studio e attenzione da parte di medici e nutrizionisti. Le stesse famiglie di chi ne soffre oggi sono maggiormente consapevoli della necessità di affrontare tali problemi appena si manifestano. Altri comportamenti alimentari disturbati sono meno frequenti e si conoscono poco, con il rischio che vengano trascurati. Spesso le persone che vivono al fianco di un soggetto che soffre di disturbi del comportamento alimentare (DCA) si chiedono come possano aiutarlo. Proviamo a fornire una guida sommaria alla conoscenza di tali patologie, ricordando che ciascun caso va valutato e curato singolarmente a livello multidisciplinare da professionisti competenti. Il nutrizionista in queste problematiche rappresenta un valido supporto nella costruzione di un percorso personalizzato, mirato a ritrovare il benessere generale.

INDICE
- Cosa sono i disturbi alimentari
- Disturbi alimentari, quali sono i più diffusi
- I disturbi alimentari nell’adolescenza
- Nutrizionista per disturbi alimentari
- Come aiutare una persona con disturbi alimentari
1. COSA SONO I DISTURBI ALIMENTARI
Le patologie definite disturbi dell’alimentazione sono contraddistinte dall’alterazione dei comportamenti alimentari e da una costante preoccupazione per la forma corporea e per il peso. Sono diffuse in particolare tra le persone di sesso femminile e si manifestano con comportamenti come:
- la diminuzione dell’assunzione di cibo e il digiuno,
- le crisi bulimiche,
- il vomito,
- l’uso di lassativi o diuretici,
- la pratica intensa di attività fisica.
Non tutte le persone che ricorrono ad alcuni di questi comportamenti soffrono di un disturbo, infatti esistono dei precisi criteri diagnostici. Per chi è affetto da queste patologie, ogni cosa ruota attorno al cibo e al timore di ingrassare. Ciò stravolge l’esistenza della persona sia fisicamente che nelle relazioni e nel lavoro.
Come si sviluppa un disturbo alimentare? Spesso questo è associato ad altri problemi psicologici come la depressione e l’ansia, i disturbi di personalità e il disturbo ossessivo-compulsivo.
Disturbi alimentari test
L’Eating Attitude Test è il più utilizzato e accreditato a livello mondiale per misurare precocemente i sintomi dei disturbi dell’alimentazione. Si articola attraverso domande a risposta multipla focalizzate su tematiche come:
- ho una grande paura di ingrassare
- evito di mangiare anche quando ho fame
- il pensiero del cibo mi preoccupa
- mi capita di mangiare con molta voracità e di sentirmi incapace di fermarmi
- sto molto attento alle calorie degli alimenti che mangio
- dopo aver mangiato mi capita di vomitare
- mi sento molto in colpa dopo ogni pasto
- pratico attività fisica intensa per bruciare calorie
- impiego più tempo degli altri per mangiare
- dopo aver mangiato dei dolci mi dispero
- mi piace l’idea che il mio stomaco sia vuoto.
2. DISTURBI ALIMENTARI, QUALI SONO I PIÙ DIFFUSI
I principali disturbi dell’alimentazione sono l’anoressia nervosa, la bulimia e il binge eating disorder (BED). La maggior parte di essi si manifesta in forme meno gravi dette forme sottosoglia.
L’anoressia nervosa è il DCA più evidente a causa dell’indice di massa corporea molto basso che ne consegue. La bulimia può essere meno evidente a livello estetico ed esistono altri disturbi del comportamento alimentare meno noti, accomunati da una visione di sé molto alterata e poco comprensibile dall’esterno.
Anoressia nervosa, alcune caratteristiche
Chi ne è affetto in genere comincia una dieta volta a migliorare la propria immagine, fino ad arrivare a rifiutare drasticamente il cibo. Si insegue un ideale di magrezza irraggiungibile e si nasconde un costante, profondo disagio che si tenta di placare monitorando ossessivamente le calorie e il peso. Non ci si rende conto di essere “pelle e ossa” poiché la percezione della propria immagine è distorta e si rischia di compromettere le funzioni vitali del corpo.
Bulimia, segnali per riconoscerla
Le persone che soffrono di bulimia solitamente convivono con un grande vuoto interiore che li porta ad avere una scarsa stima di loro stesse. L’ingestione di cibo eccessiva e forzata rappresenta un gesto col quale cercano di colmare tale vuoto. Ne segue un senso di colpa che le porta a pratiche compensative come vomito autoindotto, assunzione di diuretici e lassativi. C’è un rapporto di dipendenza col cibo simile a quello del tossicodipendente con la droga.
Cos’è il Binge Eating Disorder
Il disturbo da alimentazione incontrollata, tra quelli finora menzionati, è il più diffuso tra i maschi. I sintomi più comuni sono le abbuffate, la tendenza a mangiare da soli, molto velocemente e fino a sentirsi troppo pieni, anche se non si ha appetito. Chi ne soffre di solito prova un senso di disgusto verso di sé, è depresso e si sente in colpa dopo ciascun episodio.
3. I DISTURBI ALIMENTARI NELL’ADOLESCENZA
Nella nostra epoca i DCA sono la terza patologia cronica più importante nel periodo dell’adolescenza. Come accennavamo all’inizio, colpiscono soprattutto le ragazze ma si presentano in tutti i gruppi etnici. Gli adolescenti che ne soffrono tendenzialmente si impegnano a nascondere il problema. In questo periodo delicato della crescita, si è maggiormente portati a sviluppare un’immagine distorta del proprio corpo dettata anche dalla società.
4. NUTRIZIONISTA PER DISTURBI ALIMENTARI
Il ruolo del biologo nutrizionista in presenza delle patologie di cui parliamo è quello di affiancare il paziente nell’elaborazione di un percorso di riavvicinamento al cibo in coordinamento con altre figure professionali come lo psichiatra ed il dietologo. Lo scopo primario è quello di garantire il giusto apporto nutritivo all’organismo. La regolarizzazione dell’alimentazione avviene tramite l’adozione di linee guida flessibili nell’ambito di una dieta varia per ingrassare o dimagrire. Mentre si escludono regimi alimentari rigidi, si dà la priorità alla regolarità dei pasti. Si tiene sempre conto di quello che il paziente riesce a tollerare e dei suoi limiti, per portarlo a un cambiamento di stile alimentare graduale. Il percorso è mirato a far conoscere e comprendere al paziente il funzionamento del proprio disturbo affinché impari a gestirlo. Il nutrizionista può lavorare anche sulla prevenzione e correzione delle abitudini alimentari errate al loro insorgere.
5. COME AIUTARE UNA PERSONA CON DISTURBI ALIMENTARI
La maggior parte delle persone con DCA ha scarsa consapevolezza del problema e nutre la paura di affrontarlo e modificare il proprio comportamento. Quest’ultimo, infatti, viene spesso visto come una soluzione ai propri problemi e anche come una forma di evasione dagli stessi. Per questo in genere si ha la tendenza a non chiedere aiuto e a rifiutare le terapie. I DCA possono avere un grave impatto anche sulle persone che circondano il malato, le quali vorrebbero contrastare in qualche modo il problema.
6 consigli per sostenere chi soffre di disturbi dell’alimentazione
Ecco qualche indicazione che potrebbe aiutare a non danneggiare chi soffre di un disturbo alimentare:
- “sì” alla proposta di attività da svolgere insieme, non troppo faticose, che favoriscano la distrazione dal cibo e dalla magrezza;
- “sì” alle domande poste con interesse genuino come “cosa vuoi?”, “come stai?”, “cosa hai voglia di fare?”. Queste potrebbero portare la persona a riflettere su come si sente e a rendersi conto di cosa vuole;
- “sì” al suggerimento del percorso di psicoterapia, nell’ambito di una conversazione aperta sul disturbo, e a ricordare che esistono trattamenti efficaci per risolverlo;
- “no” ai commenti sul corpo, nemmeno se richiesti esplicitamente. È inutile rassicurare oppure criticare. È opportuno invece deviare la conversazione su altre qualità della persona come particolari abilità e talenti;
- “no” alla tentazione di osservare con insistenza la persona mentre mangia;
- “no” ai sensi di colpa per una battaglia che non si può affrontare al posto dell’altro.